Fra un mese e mezzo, il 5 agosto, Federica Pellegrini compirà 30 anni. Ed è ancora lì, a vincere titoli e medaglie. Un anno fa, ai Campionati del Mondo, ha conquistato la sua quinta medaglia d'oro iridata, con una spettacolare rimonta nell'ultima vasca dei 200 stile libero, la sua gara. Otto anni dopo la doppietta mondiale di Roma 2009, dove, ventenne, vinse 200 e 400 sl, per ripetersi due anni dopo a Shangai.

L'eccezionale vittoria dello scorso anno, che le è valsa l'assegnazione del Premio Giulio Onesti 2017, è stata il coronamento di una carriera fantastica, come testimonia il suo palmarés composto, in aggiunta ai 5 titoli mondiali, da un oro e un argento olimpico, 3 argenti e un bronzo mondiali, 5 ori, 2 argenti e 3 bronzi europei, 117 titoli italiani. E non è ancora finita, visto che ha intenzione di restare in vasca fino ai Giochi di Tokyo 2020.

Capace di sorprendere tutti quando aveva solo 15 anni con l'argento olimpico di Atene 2004, di risorgere dalla crisi culminata ai Giochi di Londra 2012 e di tornare in cima al mondo alla soglia dei 30 anni, la bella Federica sembra proprio la persona giusta per ricevere il premio Giulio Onesti, destinato "a una personalità o a un Ente che abbia aperto nuove strade alla diffusione del movimento olimpico, sia nel proprio paese che a livello mondiale". Premio che nelle ultime due edizioni è andato al tre volte olimpionico di tiro a segno Giulio Campriani e a Tanya Cagnotto, la più grande tuffatrice italiana di tutti i tempi, ex aequo con le veliste Giulia Conti e Francesca Clapcich.